Parlare di mentalità mafiosa in un piccolo centro del Monferrato. E’ quello che hanno fatto Carlo
Piccini e Selma Chiosso, rispettivamente referente di LIBERA per la provincia di Alessandria e giornalista
della Stampa. L'evento si è tenuto domenica 26 gennaio 2014 a Lu, in occasione dell’incontro “Finché
qualcuno avrà bisogno di un favore... Mentalità e criminalità mafiosa” organizzato dal mensile locale Al Pais d’Lu
presso la sala consigliare di Lu,
La ‘ndrangheta è un fenomeno malavitoso ormai ben
radicato nel Nord ovest e anche nell’Alessandrino, come dimostrano i fatti di
cronaca relativi al “cosca” di Bosco
Marengo, alla triste storia di Villa Saetta e alle indagini sul Chiosco Grigio
di Alessandria. Ma, accanto a questi fatti in cui la mano della ‘ndrangheta è
stata dimostrata, vi sono una serie di fatti di cronaca quotidiana che potrebbero
essere collegati a una presenza mafiosa ancora più capillare (come ad esempio il caso Belsito di Lu, su cui
ancora non è stata fatta piena luce). Oggi non ha più quindi senso parlare di “infiltrazione” mafiosa, in quanto la ‘ndrangheta si è ormai
diventata una solida realtà ben strutturata sul territorio, con tanto di
organigramma e solide alleanze con il narcotraffico
internazionale. E non ha senso pensare che la malavita organizzata non
attecchisca tra le nostre bucoliche colline.
Libera,
partendo dalla propria esperienza, ha sottolineato che la capacità di
diffusione della ‘ndrangheta è direttamente proporzionale al silenzio e alla
debolezza delle comunità (per questo i piccoli comuni sono particolarmente a
rischio): clientelismo, favori propinati e accettati, trasgressione delle
regole rappresentano il brodo di coltura che rende più forte la criminalità
organizzata. Per contrastarla occorre rafforzare gli anticorpi della comunità:
riaffermare il valore dei beni comuni e compattare le persone attorno al valore
della legalità (a partire dalle piccole cose).,
“Lo
Stato deve dare ai cittadini, come diritto, ciò che la mafia da’ come favore”, questa
frase di Carlo Alberto dalla Chiesa, ricordata spesso anche da Don Ciotti e
dallo stesso Piccini durante la serata, esprime l’essenza fra il vivere in uno
stato di diritto o in uno stato mafioso.
Al
termine della serata, il folto e attento pubblico è ritornato a casa con una certezza:
la mafia è anche cosa nostra.